venerdì 2 maggio 2014

Conte alle europee voterà Grillo per il "No Euro".


Superman perdeva i poteri appena veniva a contatto con la Kryptonite, la Juventus di Conte appena scende in campo per una partita europea.
Tra Conte e l'Europa c'è lo steso feeling che c'è tra Giuliano Ferrara ed il suo dietologo.
 Il rapporto è così odioso che alle prossime elezioni il Mister voterà Beppe Grillo per sostenere il suo "No Euro".
Il rapporto tra Conte e le coppa è così tribolato che non la trova più neanche dal suo salumiere di fiducia.
Eppure i presupposti per fare bene questa volta c'erano tutti: lo stimolo di una finale in casa, un avversario abbordabile, semifinale che si decideva nel proprio stadio.

Novanta minuti con il supporto del proprio pubblico per mandare a casa il Benfica, ed invece la dea Europa con un incantesimo è entrata nelle gambe e nella testa dei giocatori juventini e gli ha fatto giocare una partita mediocre facendola arenare su uno sterile 0-0.
Come mentalità italiana vuole, le disgrazie non sono mai frutto di demeriti propri, ma di una serie di colpe altrui e circostanze che un fato avverso ci scaglia contro.
Ed in questo Conte è stato bravo, ha portato la mentalità italiana in Europa, ma non quella nel gioco, quella del piagnisteo.
La propria squadra sarebbe uscita fuori per "decisioni arbitrali sfavorevoli" e "atteggiamento ostruzionista degli avversari", queste le parole usate da Conte durante le interviste ai vari media italiani ed europei.
Come quelle mamme che si recano a scuola dopo un brutto voto del figlio a denunciare al Preside l'antipatia che la professoressa nutre per il figlio.
Si parla in ambienti Juventini, giustamente, di sportività mancata per tutti gli italiani che gufano contro la Juve in Europa, poi in queste circostanze la sportività nel riconoscere la bravura dell'avversario si perde tra il parrucchino folto di Conte.
Dovevamo portare in europa un calcio italiano vincente, abbiamo portato un atteggiamento infantile ed una mentalità provinciale.
Fortunatamente abbiamo in finale lo Juventus Stadium, ma come direbbe qualcuno, fatto grandi stadi ora bisogna fare grandi squadre.



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