domenica 27 aprile 2014

Una giornata di ordinaria santificazione.


Un Papa abdica e si fa un altro Papa, poi i due Papi si incontrano e fanno santi altri due Papi, non si vedevano così tanti Papi tutti assieme dal battesimo di Chuck Norris. 
Un evento più unico che raro, di certo non si può perdere e così via di telecronaca, dopo avermi assicurato che le riserve di caffè siano sufficienti dal non farmi addormentare al primo Padre Nostro ascoltato.
A Piazza San Pietro ci sono così tante persone che qualcuno ha bussato alla mia Tv chiedendomi se si potesse accomodare nel mio salone, ma aveva le scarpe sporche e puzzava dopo aver passato la notte fuori e quindi ho detto di no.
A raccontarmi quel che succede ci sono dei giornalisti totalmente sconosciuti, mai visti in più di vent'anni di Tv, sono i cosiddetti vaticanisti quelli che la Rai conserva con la naftalina assieme alle pellicce delle nonne e tira fuori poi in occasioni come queste. 
Il cielo grigio contrasta con le numerose e colorate bandiere che i fedeli provenienti da tutto il mondo portano in spalla, tant'è che se qualcuno non sapesse dell'evento ed accendesse la Televisione penserebbe che siano cominciati già i mondiali di calcio. 
Qualcuno lascia la propria bandiera solo per spararsi un selfie assieme al manifesto che ritrae i due Papi prossimi Santi, Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, che sembrano imbarazzati anche in foto. 
Una giornalista ci dice che è una cerimonia sobria, poi però la vocina nella testa mi ricorda che sono stati spesi 10milioni di euro, ci sono più di 2mila giornalisti accreditati, 1milione di pellegrini in piazza, 127 capi di Stato, più di 2miliardi di telespettatori, il che evidentemente per cerimonia sobria intendeva che non ci sono spogliarelliste danzanti su elefanti rosa, su questo ha ragione. 
Ad assistere alla cerimonia tra le numerose cariche dello Stato c'è anche Renzi, ma nulla, nonostante le sue insistenze Papa Francesco gli dice che ancora non è il momento di essere Santificato. 
Durante la cerimonia, ecco un evento straordinario, si verifica il Facebook Down in tutto il mondo, qualcuno dalla piazza grida al miracolo, per diversi minuti il social di Zuckerberg è inutilizzabile, la rete non ha dubbi, è il primo miracolo dei due neo-santi. 
Ma la cerimonia non si scompone e prosegue la sua scaletta con i canti della liturgia, cantati così bene che a The Voice si sarebbero girati tutte e quattro i giudici di gara.
Finalmente dopo ore di questi canti, che Sanremo a confronto pare una passeggiata, prende la parola Papa Francesco per l'omelia, nella quale tesse le lodi dei due Santi, Renzi ancora lo guarda con occhi dolci, ma nulla, il Papa non fa il suo nome. 
Dopo l'omelia tutto si svolge come una normale messa, con in aggiunta qualche vaticanista che si sente in dovere di dire la propria opinione ogni due parole del Papa, più pesante di una suocera, tant'è che pensavo che ad un certo punto il Papa potesse cedere il microfono ed andarsene di scatto. 
Finalmente, dopo il battibecco immaginario tra il papa e la vaticanista nella mia mente, la cerimonia si conclude con l'applauso dei presenti, come una prima alla Scala di Milano, ma senza i riscaldamenti e le poltroncine. 
La gente in piazza è entusiasta ma stanca in volto, qualcuno spera che a fine cerimonia ci sia qualche rinfresco o almeno un aperitivo, magari nell'attico del cardinale Bertone, in cui di certo non manca lo spazio per accogliere così tanti pellegrini. 
Ma bando alle sciocchezze il risultato è che da oggi abbiamo altri due Santi, con il vantaggio che potremmo aggiungere altri due giorni al nostro anno solare, e soprattutto avere più scelta nelle nostre bestemmie. 
Io la cerimonia l'ho seguita, ora attendo che mi spediscano la bomboniera. 


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