mercoledì 29 ottobre 2014

Chiedi lavoro e ti spaccano la testa, sarebbe troppo anche per Quentin Tarantino.


 Cosa c’è di peggio nel perdere il proprio posto di lavoro a 50 anni o non trovarne a 30? Cosa c’è di più nobile nel difendere il proprio posto di lavoro a 50 anni o chiederlo con tutte le proprie forze a 30? Dinanzi a chi chiede lavoro ci si deve solamente sedersi

a fianco e cercare assieme una soluzione; questo farebbe un buon padre di famiglia, questo dovrebbe fare un governo responsabile. Ad oggi purtroppo la realtà è ben diversa, dopo la manifestazione del 25 ottobre a Roma con un milione di manifestanti ci si sarebbe aspettati almeno una pausa di riflessione da chi sta tessendo le nuove norme che dovrebbero rilanciare il mondo del lavoro sacrificando, guarda caso, diversi diritti dei lavoratori. Niente pausa di riflessione invece, la stessa pausa di riflessione che non hanno fatto nella giornata di oggi le forze dell’ordine che presidiavano il corteo a Roma degli operai delle acciaierie di Terni-Ast.  Una carica, una pioggia di manganelli, diversi feriti, tanti contusi in un corteo di gente pacifica che al massimo urla a squarciagola qualche slogan studiato nel pullman mentre raggiungeva assieme ai colleghi la capitale. Manganelli, tensioni, disordini, questa è stata l’unica risposta concreta dello stato a chi cerca di difendere il proprio posto di lavoro, i propri diritti, la propria dignità.Diversi padri di famiglia partiti la mattina da casa per difendere il proprio posto di lavoro torneranno a sera con la testa spaccata.  Evidentemente è più facile ricorrere all’uso del manganello che a quello del buon senso. 

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