martedì 29 aprile 2014

L'omosessualità e l'Italia, un rapporto tribolato.


"Si inginocchiò fingendo di cercare l'accappatoio nel borsone, e poi con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa tra le gambe del Mariani e si infilò l'uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina ed un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa Mariani lo lasciò fare..."

Questo passo è tratto dal libro "Sei come sei" della scrittrice Melania Mazzucco che ha scatenato una vera e propria bufera partita dal Liceo Giulio Cesare di Roma
ed arrivata sino all'attenzione dei media per una serie di ragioni: la prima è la denuncia da parte dei genitori degli alunni per "pubblicazioni di spettacoli osceni e di corruzione di minori", la seconda per la manifestazione dei giovani di Forza Nuova che hanno esposto lo striscione omofobo della foto dinanzi al liceo.
Il testo racconta la storia di una bambina cresciuta con due padri, che per questo spesso subiva discriminazioni da parte dei compagni.
Ad esprimere il disappunto sull'accaduto anche l'associazione Giuristi per la Vita e la Pro Vita Onlus, insomma ci mancava solo che il liceo subisse un blitz dai caschi blu dell'Onu.
Che nel testo ci siano descrizioni sessuali piuttosto dettagliate non mi sembra una novità nei licei dove studiando i testi latini e greci da sempre ci sono allusioni e descrizioni sessuali, stesso discorso vale per i rapporti omosessuali che erano comuni e frequenti soprattutto nella Grecia Antica dove molti filosofi che si studiano ne erano partecipi.
La novità semmai sta nel fatto che questo testo è stato assegnato proprio con l'intento di sdoganare l'amore omosessuale, di renderlo attuale, di aprire la mente dei ragazzi 16enni anche ad una nuova forma di famiglia costruita su una struttura che mette al centro l'amore e non il genere.
Ma l'Italia su certe tematiche pare mio nonno con in mano un iphone, incapace di comprendere, fuori dai tempi, guidata da un pregiudizio verso tutto quello che è diverso dalla tradizione in cui è cresciuta. L'evoluzione della specie nel nostro Paese è in ritardo ed incolpare Trenitalia questa volta non serve.
Come testimonia lo striscione esposto da alcuni intellettuali locali "maschi selvatici, non checce isteriche" la strada per uscire dal tunnel è ancora lunga.

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